Un viaggio nella Genova del Siglo de Oro

Danzare nella Storia

Le Gratie d’Amore – Un Granello di Sale – Aima Tigullio

Patrocinio del Comune di Sestri Levante

 

Sestri Levante, Palazzo Fascie, Largo Colombo 23-30 giugno 2024. Orari: 11-13 e 19-23. Ingresso libero

Inaugurazione: 23 giugno 2024, ore 11

 

A vent’anni dalla mostra “L’Età di Rubens” che diede il via agli eventi di Genova Capitale Europea della Cultura 2004 il gruppo di danza storica Le Gratie d’Amore  ricostruisce il percorso di eventi, spettacoli e laboratori di cui è stato protagonista tra Genova e il Tigullio: un viaggio alla riscoperta della moda, della musica e dei cerimoniali della Repubblica di Genova nell’epoca passata alla storia come il “Siglo de Oro”, il secolo d’oro dei genovesi. L’iniziativa nasce in collaborazione con l’associazione di promozione sociale Un Granello di Sale e ha il patrocinio del Comune di Sestri Levante e dell’associazione Aima Tigullio con cui è stato attivato il ciclo di lezioni di Danzare nella Storia curato a Sestri Levante dalle Gratie d’Amore.

 La mostra

 Nel 2024 Genova è stata Capitale Europea della Cultura e con una scelta non scontata decise di inaugurare la ricchissima offerta di eventi dedicati a un pubblico internazionale con la mostra “L’Età di Rubens: dimore, committenti e collezionisti genovesi”. Un viaggio affascinante nei palazzi, nelle quadrerie e nelle collezioni dell’aristocrazia genovese tra Cinque e Seicento, specchio di una ricchezza straordinaria ma anche di una cultura dell’essere e dell’apparire unica in Europa e, quindi, nel mondo dell’epoca.


Dai grandi ritratti delle nobildonne e delle famiglie di quell’aristocrazia, tramandati da artisti del calibro di Rubens e Van Dyck, il gruppo di danza storica Le Gratie d’Amore di Lavagna-San Salvatore dei Fieschi, nato nel 1986,  ha tratto ispirazione per ricostruire tre abiti iconici, tanto celebri quanto affascinanti per la loro ricchezza, veri e propri capolavori di moda e oreficeria d’epoca. Quello indossato nel ritratto di Paolina Adorno Brignole Sale del 1627, conservato a Genova nel Palazzo Rosso di via Garibaldi, quello di Caterina Balbi Durazzo (1624)  sempre di Van Dyck, esposto a Genova a Palazzo Reale, e la Brigida Spinola Doria del 1606 (“La più bella effigie di donna dipinta in Italia da Rubens” secondo il celebre storico dell’arte fiammingo Didier Bodart), finito dopo alterne vicende alla National Gallery di Washington e ospitato per l’occasione, in quei mesi del 2004, nelle sale di Palazzo Ducale.

 Quel volto dal sorriso enigmatico, incorniciato da una candida gorgiera e con il suo sontuoso corredo di “gioielli da testa” divenne il simbolo stesso della mostra  e dell’intero ciclo di Genova 2004. Il 20 aprile 2004 le Gratie d’Amore ebbero il privilegio di presentare i tre abiti ricostruiti nel salone del Maggior Consiglio, introdotti dal presidente di Palazzo Ducale Arnaldo Bagnasco e con il prestigioso accompagnamento musicale di Gian Enrico Cortese, compositore e musicologo genovese.  E sempre nel 2004 misero in scena altri eventi di prestigio, tutti inseriti nel programma ufficiale di “L’età di Rubens”,  ancora al Ducale e a Palazzo Spinola di Pellicceria.

Negli anni successivi il percorso di riscoperta dell’apparato vestimentario del Siglo de Oro è proseguito con la ricostruzione dell’abito di un senatore della Repubblica – ispirata al ritratto del senatore Alessandro Giustiniani  di Van Dyck, ora alla Gemaldegalerie di Berlino – del robone rosso di foggia dogale con cui il futuro doge Agostino Pallavicino si fece ritrarre sempre da Van Dyck per l’ambasceria a papa Gregorio XV nel 1621, (Van Dyck, Getty Museum di Malibu, e Agostino Piola (copia) Civica Galleria di Palazzo Bianco, Genova), dei paramenti dogali dell’incoronazione sempre di Agostino Pallavicino (corona, scettro, manto dorato e mantellina di ermellino, copia da Domenico Fiasella, Galleria Nazionale di Palazzo Spinola, Genova), di un cardinale, ispirato al ritratto del cardinale Guido Bentivoglio di Van Dyck, datato 1623, oggi alla Galleria Palatina di Firenze, ma anche al ritratto del cardinale Domenico Rivarola, sempre di Van Dyck (1623-1624), al Portland Art Museum di Portland nell’Oregon.

Tutto questo materiale, e molto altro ancora – dai rilievi dei gioielli e dei ricami agli studi per la loro ricostruzione, dai manifesti originali dell’evento agli oggetti di scena dell’esposizione del 2004 - sarà al centro di una mostra ospitata dal 23 al 30 giugno a Palazzo Fascie e di alcuni eventi collaterali promossi da Le Gratie d’Amore, Un Granello di Sale e Aima Tigullio con il patrocinio del Comune di Sestri Levante. Un’occasione unica per riassaporare quell’atmosfera magica che pervase Genova e il Genovesato nella primavera-estate del 2004, fino a culminare con il primo, pionieristico evento legato alla mostra “L’invenzione dei Rolli” che portò i prestigiosi palazzi di via Garibaldi, patrimonio Unesco, all’attenzione internazionale. Anche in quella occasione Le Gratie d’Amore furono protagoniste tanto da costruire, palazzo dopo palazzo, momenti legati alla storia delle singole dimore, dei capolavori che custodiscono (una per tutte la Paolina Adorno di Palazzo Rosso), dei committenti e dei visitatori – poeti, scrittori,  pittori e scultori, orafi e artigiani – che nei secoli amarono, lavorarono e raccontarono questo microcosmo incantato.

La mostra, nella sala al secondo piano di Palazzo Fascie di corso Colombo, resterà aperta a ingresso libero fino al 30 giugno con i seguenti orari: 11-13 e 19-23.

Gli eventi

Due, anzi tre eventi collaterali completano il quadro:

l’intermezzo di musica e danza storica previsto nel contesto dell’inaugurazione, alle 11 di domenica 23 giugno;

la stessa sera, il 23 giugno alle 21 in Sala Bo sempre a Palazzo Fascie, lo spettacolo dedicato al Medioevo con il musicista, docente e compositore genovese Gian Enrico Cortese e il cantor Andrea Tacchella, ricercatore nell’ambito delle Confraternite liguri e priore dell’antica Confraternita di Sant’Antonio di Casella. Interventi di danza delle Gratie d’Amore.     approfondisci

Il 29 giugno sempre alle 21, in piazzetta Francesco Bo (piazzetta della Vela in fregio al lungomare) uno spettacolo di musica e danza tra Rinascimento e Barocco con le Gratie d’Amore e le allieve del corso di danza storica promosso dalle Gratie d’Amore, progetto finanziato dalla Regione Liguria e coordinato da Aima Tigullio. Voce narrante Pier Luigi Curci, ospite il gruppo di danza I Gatteschi di Genova.

 

Contenuto della mostra:

 

-          Ricostruzione degli abiti seicenteschi delle nobildonne Brigida Spinola Doria (a), Paolina Adorno Brignole Sale (b) e Caterina Balbi Durazzo (c) ispirati ai ritratti di Pieter Paul Rubens (a) e Anton Van Dyck (b e c)

-          Ricostruzione dell’abito di un senatore della Repubblica di Genova, ispirata al ritratto di  Alessandro Giustiniani  di Van Dyck

-          Ricostruzione del robone dogale di Agostino Pallavicino, ispirata al ritratto di Anton Van Dyck

-          Ricostruzione dei paramenti dogali dell’incoronazione di Agostino Pallavicino, ispirata al ritratto di Domenico Fiasella

-          Ricostruzione della veste di un cardinale della seconda decade del XVII secolo, ispirata ai ritratti dei cardinali Guido Bentivoglio e Domenico Rivarola di Van Dyck

-          Ricostruzione delle acconciature delle tre nobildonne

-          Documentazione di studio su pannello per scoprire il “dietro le quinte” degli abiti ricostruiti

-          Rilievi e prototipi dei gioielli e dei ricami in oro ricostruiti per gli abiti e le acconciature delle tre nobildonne

-          Materiale originale della mostra “L’Età di Rubens-Genova 2004”: striscioni stradali, manifesti, pubblicazioni, depliant, oggetti di allestimento

-          Documentazione stampa legata all’evento di presentazione a Palazzo Ducale degli abiti ricostruiti

-          Video-loop dei momenti salienti dell’evento di presentazione con danze eseguite nel percorso di mostra e nel salone del Minor Consiglio di Palazzo Ducale

-          “Trent’anni di noi… e non solo”: dal 1986 ad oggi il percorso artistico delle Gratie d’Amore tra riscoperta della danza antica, del costume e delle atmosfere di Genova e della Liguria dal Medioevo al Barocco.

-          Documenti originali di area ligure-genovese sulla danza e la musica del XVIII secolo (per gentile concessione di Daniele Calcagno e Marina Cavana/gruppo storico I Gatteschi)

 
 

Eventi collaterali

 

  • Domenica 23 giugno, ore 11. Palazzo Fascie, sala Mostre – inaugurazione con intermezzo di musica e danza antica (Le Gratie d’Amore, Gian Enrico Cortese, Andrea Tacchella

  • Domenica 23 giugno, ore 11, Palazzo Fascie, Sala Bo. Spettacolo in onore di Genova Capitale del Medioevo. "Luce dai secoli bui: la musica nel Medioevo". Gian Enrico Cortese pulsator instrumentorum, Andrea Tacchella cantor, Le Gratie d'Amore tripudium   approfondisci

  • Sabato 29 giugno, ore 21. Piazzetta Francesco Bo (lungomare). Danzare nella storia: Musica e coreografie tra Medioevo e Rinascimento con le Gratie d’Amore e le allieve del corso di danza storica promosso dalle Gratie d’Amore, progetto finanziato dalla Regione Liguria e coordinato da Aima Tigullio. Ospite il gruppo I Gatteschi.

 

Gli autori

Gli abiti sono stati realizzati dalle stiliste Fernanda Venturini e Antonella Faenza, con la consulenza di Marco Raffa. Tessuti ObiStok Prato e Cordani Zoagli. Rilievi e dettagli di abiti, gioielli, ricami e pizzi sono stati curati da Franco Casoni, Luca Daum, Luigi e Manuela Campodonico, Ricamilandia Genova e Ricamificio Marini 1986. Acconciature di Micol Fortunati, progettazione e allestimento mostra di Marco Raffa e Victor Vug, consulenza storica Barbara Bernabò, Daniele Calcagno e Marina Cavana, consulenza teatrale Pier Luigi Curci, servizi fotografici di Giuseppe Benini, video di Guido Scaglia, stampe e pannelli di Dakota Enterprise Chiavari.

Info: Marco Raffa 335-6004821

www.legratiedamore.com/danzarenellastoria


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